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La mandibola è una delle parti più importanti del sistema masticatorio umano e svolge un ruolo fondamentale nella fonazione, nella deglutizione e nella masticazione. Tuttavia, molte persone possono sperimentare un sintomo comune e spesso fastidioso: la scricchiolatura mandibolare. Questo fenomeno, noto anche come crepitio o rumore articolare, si manifesta attraverso suoni che accompagnano i movimenti della mandibola, come apertura e chiusura della bocca o movimenti laterali.

Nel presente articolo, ci proponiamo di esplorare il fenomeno della scricchiolatura mandibolare in modo professionale e approfondito. Inizieremo fornendo una panoramica generale dell’anatomia e della funzione della mandibola, al fine di comprendere meglio le cause potenziali di questo disturbo. Successivamente, esamineremo i possibili fattori che possono contribuire alla scricchiolatura mandibolare, inclusi problemi articolari, muscolari o dentari, così come altre condizioni sottostanti che possono essere correlate.

Un aspetto cruciale che affronteremo sarà l’importanza di una corretta diagnosi e valutazione. Identificare correttamente l’origine del crepitio mandibolare è fondamentale per un trattamento mirato ed efficace. Esploreremo le tecniche diagnostiche e gli esami clinici utilizzati dai professionisti della salute, come gli odontoiatri e gli specialisti in ortodonzia, per valutare l’entità e la natura del disturbo.

Mandibola rumore di sabbia

Quando si avverte la sensazione di avere un rumore di sabbia nella mandibola durante la masticazione, può essere utile comprendere cosa succede all’interno dell’articolazione temporomandibolare (ATM) e nei tessuti circostanti.

L’ATM è un’articolazione complessa che consente i movimenti della mandibola. È costituita da una combinazione di ossa, cartilagini, muscoli, legamenti e tessuti connettivi. Normalmente, questi componenti lavorano in modo armonioso per consentire una corretta apertura e chiusura della bocca, nonché i movimenti laterali della mandibola.

Tuttavia, diversi fattori possono contribuire alla sensazione di avere un rumore di sabbia nella mandibola durante la masticazione:

  1. Disfunzione dell’ATM: La disfunzione dell’ATM può causare una serie di problemi, tra cui rumori o sensazioni di sfregamento durante i movimenti mandibolari. Ciò può derivare da un disallineamento dell’articolazione, una condizione chiamata artrosi dell’ATM, in cui il tessuto cartilagineo si deteriora, o da altri disturbi dell’ATM. Quando l’articolazione non si muove correttamente o i tessuti circostanti sono danneggiati, si può avvertire la sensazione di rumore o sfregamento, come se ci fosse sabbia o attrito tra le superfici articolari.
  2. Alterazioni dei tessuti: Problemi come la condromalacia dell’ATM, in cui il tessuto cartilagineo si indebolisce o deteriora, o la presenza di corpi estranei nell’articolazione, come frammenti di tessuto o calcoli, possono causare sensazioni di rumore o sfregamento durante i movimenti mandibolari. Questi elementi possono creare attrito o impedire un corretto scorrimento delle superfici articolari, generando la sensazione di avere una sostanza granulosa come la sabbia all’interno dell’articolazione.
  3. Tensione muscolare: La tensione e gli spasmi muscolari nella regione della mascella possono contribuire alla sensazione di rumore o sfregamento. Quando i muscoli della mascella sono tesi o contratti, possono influire negativamente sui movimenti della mandibola e generare suoni o sensazioni anomale durante la masticazione.

È importante sottolineare che la sensazione di avere un rumore di sabbia nella mandibola durante la masticazione può variare da persona a persona. È sempre consigliabile consultare un professionista sanitario specializzato, come un odontoiatra o uno specialista in disturbi dell’ATM, per una diagnosi accurata e un piano di trattamento adeguato. Solo un esame clinico dettagliato e, se necessario, ulteriori esami diagnostici possono fornire informazioni precise sulla causa del disturbo e guidare verso le opzioni terapeutiche più appropriate per alleviare i sintomi.


Ma il disturbo della mandibola a scatto fa male?

Sì, il disturbo della mandibola a scatto può causare dolore e disagio. La sensazione di scatto o blocco della mandibola durante i movimenti può essere accompagnata da dolore acuto o sordo nell’area dell’articolazione temporomandibolare (ATM) o lungo i muscoli della mascella. Il dolore può variare da lieve a grave e può essere intermittente o costante, a seconda della gravità della condizione.

Le cause del disturbo della mandibola a scatto possono includere problemi articolari, muscolari o dentari, come disfunzione dell’ATM, spasmi muscolari, malocclusione o bruxismo. Questi problemi possono portare a un’alterazione dei normali movimenti della mandibola e causare dolore durante la masticazione, l’apertura o la chiusura della bocca, o durante i movimenti laterali della mandibola.

Perché il disturbo della mandibola a scatto può influire sul dolore cervicale

La connessione tra la mandibola che scrocchia e i disturbi cervicali si basa su una serie di fattori anatomici e funzionali che collegano queste due aree del corpo.

Dal punto di vista anatomico, la mandibola e la colonna cervicale sono strettamente legate tra loro. Esistono legamenti, muscoli e strutture nervose che si estendono dalla mandibola alla colonna cervicale, creando una connessione fisica tra le due regioni. Qualsiasi alterazione o disfunzione che si verifica in una di queste aree può influenzare l’altra.

I muscoli sono un elemento chiave nella comprensione di questa connessione. Alcuni muscoli della mascella e del collo sono condivisi tra la mandibola e la colonna cervicale. Ad esempio, il muscolo sternocleidomastoideo, che si estende dal cranio alla clavicola e allo sterno, ha un ruolo importante nella postura della testa e nei movimenti della mandibola. Se questi muscoli sono tesi o contratti, possono causare tensione sia nella mandibola che nella colonna cervicale, generando sintomi di disagio in entrambe le regioni.

I disturbi cervicali possono influenzare la mandibola e viceversa attraverso sintomi riflessi. Ad esempio, una disfunzione delle vertebre cervicali può causare tensione muscolare nel collo e nella mascella, influenzando la funzionalità dell’articolazione mandibolare. Questo può portare a una sensazione di scricchiolio o disagio durante i movimenti mandibolari. Allo stesso modo, una disfunzione dell’articolazione temporomandibolare (ATM) può provocare tensione muscolare nella mascella e nel collo, che può irradiarsi verso la colonna cervicale, causando sintomi di dolore o rigidità nel collo.

La connessione tra la mandibola e i disturbi cervicali può anche coinvolgere i nervi. I nervi che innervano la mandibola e la colonna cervicale sono interconnessi, e la compressione o l’irritazione dei nervi nella regione cervicale può causare sintomi che si estendono alla mandibola, come dolore, formicolio o intorpidimento. Allo stesso modo, una disfunzione dell’ATM che coinvolge i nervi della mandibola può causare sintomi che si estendono alla regione cervicale.

È importante riconoscere che la connessione tra la mandibola che scrocchia e i disturbi cervicali può variare da persona a persona. La valutazione precisa di questa relazione richiede l’attenzione di un professionista sanitario qualificato, come un odontoiatra o un medico specializzato in disturbi dell’ATM o in medicina del dolore. Attraverso un esame accurato della mandibola e della colonna cervicale, l’identificazione delle cause sottostanti e la pianificazione di un trattamento adeguato, questi professionisti possono aiutare a ridurre i disturbi e migliorare la funzionalità di entrambe le regioni.

Mandibola che scrocchia a chi rivolgersi

L’articolazione temporo-mandibolare (ATM) è l’articolazione che collega la mandibola all’osso temporale del cranio. È responsabile dei movimenti della mandibola, come l’apertura e la chiusura della bocca, la masticazione e la fonazione. Quando si verificano disturbi o disfunzioni dell’ATM, può essere necessario cercare cure specializzate.

La cura dell’articolazione temporo-mandibolare coinvolge diversi professionisti sanitari, a seconda della gravità e della causa del disturbo. Ecco alcuni professionisti che possono curare l’articolazione temporo-mandibolare:

  1. Odontoiatri: Gli odontoiatri sono spesso i primi professionisti a essere coinvolti nella cura dell’ATM. Possono effettuare una valutazione clinica dell’articolazione, eseguire esami radiografici o altre indagini diagnostiche, e fornire trattamenti conservativi come l’utilizzo di dispositivi occlusali, terapia farmacologica, terapia fisica e consigli sulle abitudini masticatorie corrette.
  2. Specialisti in ortodonzia: Gli specialisti in ortodonzia possono essere coinvolti nella cura dell’ATM se il disturbo è correlato a una malocclusione o a problemi dentali. Possono consigliare trattamenti ortodontici, come l’utilizzo di apparecchi ortodontici, per correggere l’allineamento dei denti e migliorare l’occlusione, che possono influire sulla funzionalità dell’ATM.
  3. Specialisti in chirurgia maxillo-facciale: Se la disfunzione dell’ATM è grave o non risponde ai trattamenti conservativi, potrebbe essere necessaria una consulenza con uno specialista in chirurgia maxillo-facciale. Questi professionisti hanno esperienza nella diagnosi e nel trattamento chirurgico di problemi strutturali o disfunzioni dell’ATM.

È importante consultare un professionista sanitario specializzato per una valutazione accurata e una pianificazione del trattamento adeguata alla specifica situazione individuale. Questo permetterà di stabilire una diagnosi precisa e di adottare un piano terapeutico personalizzato per curare l’articolazione temporo-mandibolare e migliorare la qualità di vita del paziente.

Quali sono le tecniche diagnostiche e gli esami clinici utilizzati dai professionisti  per valutare l’entità e la natura del disturbo?

Per valutare l’entità e la natura del disturbo della mandibola a scatto e dei disturbi correlati all’articolazione temporomandibolare (ATM), i professionisti sanitari possono utilizzare diverse tecniche diagnostiche e esami clinici. Ecco alcuni di essi:

Anamnesi e valutazione dei sintomi: Il professionista raccoglierà un’anamnesi dettagliata riguardante i sintomi riportati dal paziente, come dolore alla mascella, scricchiolii, limitazioni nell’apertura o chiusura della bocca e altri disturbi associati. Questa fase permette di comprendere meglio la storia clinica del paziente e fornire indicazioni sulla possibile causa del disturbo.

Esame fisico: Il professionista eseguirà un esame fisico della mandibola, della regione cervicale e dei muscoli adiacenti. Questo può includere la palpazione delle articolazioni, la valutazione della mobilità della mandibola e l’individuazione di tensione muscolare o punti dolenti. L’esame fisico può fornire informazioni sullo stato dei tessuti e suggerire eventuali anomalie o disfunzioni.

Esami radiografici: Gli esami radiografici, come le radiografie panoramiche o le telestereoradiografie laterali della testa e del collo, possono essere utilizzati per valutare l’anatomia dell’articolazione temporomandibolare e delle strutture adiacenti. Questi esami possono rivelare eventuali anomalie strutturali, come disallineamenti articolari, degenerazione o danni ai tessuti.

Immagini ad ultrasuoni: L’ecografia può essere utilizzata per visualizzare i tessuti molli dell’articolazione temporomandibolare, come i muscoli e i legamenti. Questa tecnica può fornire informazioni sulla presenza di infiammazione, tensione muscolare o altre alterazioni nei tessuti.

Risonanza magnetica (RM): La RM è un esame diagnostico avanzato che consente di ottenere immagini dettagliate delle strutture dell’ATM. Questo tipo di imaging può rilevare danni ai tessuti, come lesioni cartilaginee, problemi legamentosi o dislocazioni dell’articolazione. La RM può essere particolarmente utile per valutare l’entità del disturbo e guidare il trattamento.

Esami diagnostici funzionali: Alcuni professionisti possono richiedere esami diagnostici funzionali per valutare i movimenti della mandibola, come le registrazioni dei movimenti mandibolari o le analisi computerizzate dell’occlusione. Questi esami forniscono informazioni sulle modalità di apertura e chiusura della bocca, la posizione della mandibola e l’interazione tra le arcate dentali.

È importante sottolineare che la scelta delle tecniche diagnostiche e degli esami clinici può variare in base alla valutazione del professionista sanitario e alla gravità del disturbo. Un’adeguata valutazione della mandibola a scatto richiede un’approfondita valutazione clinica.

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